Una volta bastava avere un cellulare! (come si invecchia in fretta)

Pochi giorni fa su facebook ho letto un posto che più o meno diceva

se non sei iscritto a facebook non sei nessuno sei sei iscritto ma non sei in linea nessuno ti calcola, ma in che mondo viviamo…una volta esistevano i cellulari per comunicare, ora solo facebook… Che mondo rovinato

Torniamo indietro di qualche tempo, ipotizziamo una conversione genitori/figli o tra 2 generazioni
"Ecco sei sempre con quel cellulare a mandare messaggi! Io alla tua età parlavo con le persone!"

Qualche anno prima, verso gli anni '80-'90
"Ecco sei sempre al telefono con i tuoi amici! Alla tua età io uscivo con loro e se erano lontani ci scrivevamo una lettera!

E prima ancora, chi si ricorda gli amici di penna?
"Ecco sei sempre a scrivere non si sa bene a chi! Come fai a passare tanto tempo con una persona che nenche vedi"

E così via. Sembra che i nuovi mezzi di comunicazione non faccia a faccia siano sempre peggiori dei precedenti.

Chi non ha visto "C'è posta per te" con Tom Hanks? Sembrano passate ere geoligiche da questi tempi, il film da una forte impronta romantica all'attesa di una mail dallo sconociuto amato… mio padre mi diceva "ai miei tempi scrivevamo lettere"

E poi ci sono analisi su analisi che dicono che FB non va bene perchè aliena le persone, prima ancora che gli SMS non andavano bene ecc ecc

Ma forse cosa non si capisce che cosa non va bene non è il mezzo, ma chi lo usa, l'uomo!
Non commettiamo l'errore di pensare che "quando non c'erano certe cose le cose erano migliori!" L'uomo è sempre stato malvagio e ha fatto come malvagie. Ora con la tecnologia sono molto più visibili, ma non più malvagie.
Il video di un disabile malmenato dai suoi amici è forse peggio di quello che il film Elephant man propone?

I ragazzi, di ogni età e generazioni, hanno sempre avuto voglia di comunicare tra di loro, perché è normale, perché è giusto, perché i grandi hanno sempre meno da dire loro!
In una società dove genitori e adulti in genere, parlano sempre meno con gli adolescenti, questi comunicano tra di loro!
Guardate le loro pagine FB, i contatti su MSN! Comunicano, comunicano e comunicano
Avendo gran facilità di comunicare con chi si trovano meglio, si sforzano meno di farlo con gli altri.
Specialmente ai giorni nostri in cui uscire per "andare a giocare al parco o in cortile" è impossibile per pericolosità, tempi stretti tra studio, sport e 1000 altre cose.

Una volta qualcuno disse "io e miei figli abitiamo lontani, quando ci troviamo insieme come famiglia non ci parliamo quasi" e la colpa ovviamente era del fatto che hanno "false" relazione tramite gli SMS. Secondo me il problema è che non avevano niente da dirsi!

Non è la tecnolgia usata il problema. Il problema è forse l'incapacità di comunicare… tra generazioni


La morte del futuro ha cancellato nei ragazzi l’idea di crescita – LASTAMPA.it

Il giorno 16/03/2010 sulla stampa è comparso questo editorila di M. Gramellini.

Vale la pena leggerlo, commenta la notizia di una ragazza di 12 anni che "vendeva" prestazioni sessuale per 5 euro.

Il punto centra del suo commento è, a mio avviso, questo: la morte del futuro ha cancellato nei ragazzi l’idea di crescita
I "nostri" ragazzi vivono in mezzo a coetanei che non hanno speranza per il futuro. A me è stato detto: "per avere 20 anni ed essere come loro, meglio rimanere adolescente!" e parlava di 20enni della chiesa!

Siamo in grado di dare ai ragazzi un'idea di futuro? Siamo un modello di uomini e donne, di adulti, che vivono un presente che ha significato?

Conosciamo i nostri ragazzi? Noi dovremmo insegnare loro a vivere avendo in mente non solo il futuro, ma l'eternità!

Cinque euro – LASTAMPA.it.

Arriva una lettera firmata. Racconta di una mamma che, facendo pulizia nella stanza della figlia dodicenne, trova una busta con un migliaio di euro in tagli da 5. Pensa a un furto e ad altre cose orribili, tranne all’unica che, messa alle strette, di lì a poco la ragazzina le confesserà: i soldi sono il ricavato di prestazioni sessuali eseguite a scuola.
La madre è sconvolta dalla scoperta e dalla reazione della figlia: di normalità. Incolpa il Grande Fratello e i politici (una volta avremmo detto «la società») per il pessimo esempio che danno.

Sorvolando sulle responsabilità di quella famiglia, che sicuramente ci saranno ma che non abbiamo strumenti per valutare, un’osservazione si impone inesorabile: la morte del futuro ha cancellato nei ragazzi l’idea di crescita. Un tempo la vita era un percorso e ogni fase consisteva in un passaggio che tendeva a uno scopo: il raggiungimento della consapevolezza di se stessi e di che cosa si voleva diventare. A un certo punto il meccanismo è saltato.

La vita ha smesso di essere una scala da salire un gradino dopo l’altro ed è diventata un’arena piatta e senza confini. Ma se manca l’idea di un percorso da compiere, l’unico navigatore diventa l’utilitarismo. Voglio soldi e me li procuro nel modo più facile. Vendo sesso (o lo compro) senza pensare alle conseguenze, perché già la parola «conseguenze» presuppone una coscienza del tempo e dello spazio che non posseggo più. Purtroppo in un mondo che – a casa, in politica, in tv – non fa che togliere ringhiere da tutte le parti, è molto più facile cadere.


Aspetto una domanda – il dolore di non saper comunicare

Lo scorso anno, durante il suo intervento alla prima conferenza di generazioni.net, Barbara Guidotti ha fatto ascoltare una canzone: "Aspetto una domanda" di Niccolò Agliardi.

La canzone è "dialogo" tra padre e figlio, forse un tentativo di comunicazione, certamente un triste fallimento.

Questo è il video

 

E questo è il testo

– Ma tu non parli mai.
– E cosa dovrei dirti?
– Tu non parli mai.
– Non so come affrontarti.
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