Riflessioni

In questa pagina vengono raccolti un insieme di articoli, pubblicazioni, riflessioni che possono aiutare a pensare il ministero con gli adolescenti.

Si tratta di riflettere sull'approccio che abbiamo con i ragazzi, le motivazioni e gli scopi che ci spingono in questo ministero

  • Parlare A o parlare CON?
    Parlare A qualcuno vuol dire semplicemente parlare, dire tante cose e ascoltare poco. Parlare CON vuol dire porsi sullo stesso piano: permettere agli altri di mettere in discussione le proprio convinzioni.   Parlare A qualcuno vuol dire semplicemente parlare, dire tante cose e ascoltare poco. Parlare CON vuol dire porsi sullo stesso piano: permettere agli altri di mettere in discussione le proprio convinzioni. Se parlo di fede A qualcuno gli dirò tante cose, probabilmente giuste, se parlo di fede CON qualcuno gli permetterò di fare domande, mostrarmi i suoi dubbi, evidenziare i miei e le mie eventuali contraddizioni. È più facile parlare A che CON, perché così nessuno mette in discussione i miei sistemi di fede e il modo di viverla. Ma se ci fermiamo a parlare CON un adolescente che frequenta la nostra chiesa, quasi certamente vedremo che ama Dio e cerca di vivere la sua fede ma spesso non sa come, non perché non gli venga detto, ma perché non riesce ad applicarlo alla sua quotidianità. I ragazzi nelle nostre chiese credono a ciò che gli viene insegnato e trovano nella Bibbia, ma spesso si sentono soli, perché nessuno a scuola la pensa come loro, perché in un mondo dove tutto è relativo gli viene insegnato a credere negli assoluti, soli perché provano a vivere certi schemi morali che gli sono stati insegnati ma non sanno spiegarne il motivo o non riescono a convincere i loro amici. Non solo si sentono diversi ma forse anche “sbagliati”. Hanno anche paura del futuro e di sbagliare. La paura di sbagliare è forse dovuta ad una non corretta comprensione della grazia di Dio, del suo amore incondizionato che non si basa su cosa facciamo perché, come umani, sbagliamo. La paura del futuro è più che motivata, basta guardare il presente in cui vivono e l’esempio di futuro che hanno: gli adulti. Che paura del futuro può avere un ragazzo di 14-15 anni? Non dovrebbe essere spensierato? Proviamo a parlarne con loro e lo scopriremo. Non occorre dire loro cosa c’è di sbagliato in questi ragionamenti, ma serve aiutarli a trovare la verità in un mondo in “cui tutto è vero se ...
  • Pornografia online: una preoccupante dipendenza
    Su la stampa è stato pubblica un interessante (e inquietante) articolo che riprende un recente studio sull'impatto che la pornografia online ha sugli adolescenti. Si parla di circa 8 milioni di dipendenti dalla pornografia online, di cui il 10% minorenni (sembra che i dati siano sottostimati). Le conseguenze sono varie tra cui l'incapacità di instaurare un vero rapporto con persone in carne ed ossa. Si tratta di un problema tipico dei "nativi digitali", cioè quella fascia di popolazione per cui non è mai esistito un mondo senza computer, senza internet, sempre connessi. Che fare? AIUTARE è la risposta. Ma come? Chiaramente quando si ha a che fare con un ragazzo o una ragazza affetti da questa dipendenza, prima di tutto occorre contattare uno specialista (e sono tanti). Si può però provare a PREVENIRE. E' chiaro che per l'adolescente, specie maschio ma non solo, la pornografia ha una grandissima attrattiva e che internet ha enormemente ampliato la possibilità di accedervi. PARLIAMO con i nostri ragazzi, senza per forza aspettare le loro domande. Diciamo loro che la pornografia è un problema per tutti, facciamoli sentire "normali" se ne sentono l'attrazione. E' un problema che abbiamo avuto (e forse abbiamo ancora) tutti: parliamo di come facciamo a vincerla. Diciamo loro che la pornografia non è meglio dei rapporti umani, non è la soluzione all'attesa del sesso. Purtroppo in molti credono (o credevano) che si tratta solo di qualcosa che guardi, ma non che ha effetti a lungo termine. Purtroppo non è vero: la chimica del cervello viene modificata! (per alcuni approfondimenti, leggi qui) Per quanto riguarda il computer e internet? Prima di tutto occorre INFORMARSI e AIUTARE. Non lasciamo i ragazzi da soli in camera con il proprio PC, non per spiarli, ma per aiutarli. Diciamo loro che, periodicamente, controlloremo il PC per vedere le tracce che lasciano, non per punire, ma per aiutare. Esistono anche diversi sistemi che possono aiutare: filtri per impedire l'accesso ad alcuni siti e programmi che controllano i siti visitati. Ecco una breve lista http://www.covenanteyes.com/ http://www.no-porn.com/index.php http://www.liberidalporno.com/ http://no-porn.com/tenkeys.html http://www.xxxchurch.com/  
  • Sexting, cos’è, rischi e prevenzione
    Interessante articolo pubblicato sulla versione online de Il Corriere della sera sul rapporto degli adolescenti con il sesso e internet, passando per il sexting. Ecco alcuni stralci dell'articolo interessanti "L'anticipo dei tempi di maturazione fisica e il ritardo di acquisizione del senso di autonomia e responsabilità hanno prolungato la fascia temporale dell’adolescenza" "Non solo, la rivoluzione informatica ha complicato le cose perché ha consentito nuovi percorsi, spesso incomprensibili per le generazioni precedenti, per la soddisfazione sessuale individuale" Ed ecco la "solita" soluzione, ma FONDAMENTALE  "La via migliore resta quella dell’ascolto e del dialogo su tutti i temi, compresa la sessualità"
  • Pornografia: ricerca di intimità
        SEMINARIO PER ADOLESCENTI (e non solo) Ognuno di noi è alla ricerca di intimità. Questa ricerca espone al rischio di essere rifiutati e feriti dalle altre persone. In linea di massima per i maschi vuol dire sesso, per le femmine parlare. La pornografia è una risposta facile, senza rischi a questa ricerca di intimità per i maschi, mentre per le femmine esistono altre "soluzioni". Entrambe forniscono un'idea del rapporto di coppia sbagliato, centrato sulla risposta esagerata ai propri bisogni. Parlarne aiuta a capire se stessi, i propri bisogni e, sopratutto, dove trovare la risposta corretta. Verranno forniti anche strumenti e consigli pratici per prevenire e combattere l'accesso alla pornografia in generale e online Contattaci per maggiori informazioni
  • Fede = rinunciare?
      SEMINARIO PER ADOLESCENTI Spesso molti giovani (e non solo) temono che "convertirsi", seguire Dio, voglia dire perdersi il meglio della vita, una continua rinuncia solo alle cose belle? Ma è proprio vero che Dio ci chiede di rinunciare a qualcosa? E, se lo chiede, a chi lo chiede? Perché? Un modo forse un po' provocatorio di capire che, probabilmente, la fede non è poi così noiosa come, purtroppo, a volte viene presentata Contattaci per maggiori informazioni
  • Cosa è un adolescente?
      SEMINARIO PER ADULTI Si parla tanto di adolescenza e adolescenti: i genitori vedono quasi con terrore il momento in cui i loro figli "entreranno nell'adolescenza". Si pensa che sia il periodo in cui i figli si ribellano, vogliono drogarsi e fare sesso. Questa visione è un pochino limitata. Alcuni studiosi hanno definito l'adolescenza un trauma secondo solo alla nascita. Questo seminario vuole spiegare cosa è l'adolescenza, quali sono i cambiamenti fisici e psichici che avvengono, gli obiettivi che ci possiamo prefiggere e come aiutare i nostri ragazzi ad attraversare questo momento. Probabilmente non tutti i problemi si risolveranno, ma sapere cosa vive un adolescente, certamente aiuta la comunicazione in famiglia, nella chiesa e permette di evitare grossolani errori. Contattaci per maggiori informazioni
  • Il cuore del ministero con gli adolescenti – riflessioni
      “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò riposo” (Matteo 11:28) Quante volte ci siamo rifugiati in questa promessa, cercando e trovando il riposo promesso! Quante volte abbiamo usato questo passo per incoraggiare altri. È interessante notare che qui Gesù non specifica il tipo di stanchezza o di oppressioni a cui fa riferimento. È evidente che il primo motivo di stanchezza e oppressione è certamente il peccato che ci separa da Dio, ma credo che non sia tutto qui. C’è una particolare categoria di persone che, a mio modo di vedere, possono rientrare tra gli “stanchi e oppressi”: sono gli adolescenti. E non dico questo per la loro cronica stanchezza (solitamente situazionale), la reticenza con cui lasciano il letto. È vero che l’adolescenza è una fase di grande cambiamenti fisici che porta anche a stanchezza fisica, ma penso ad altro. Come già detto l’adolescenza è un periodo di grandi trasformazioni fisiche e mentali, che portano i ragazzi a dover gestire un nuovo corpo, nuove sensazioni, nuove emozioni, spesso esserne pronti. Quella che si chiama “perdita del corpo da bambino” è un forte trauma, specie in una società in cui l’industria del bello pone modelli (e modelle) il cui corpo è “perfetto”, ideali che molti vorrebbero raggiungere, senza sapere che spesso tra la realtà e le foto patinate c’è tanto lavoro di photoshop. I maschi hanno un’esplosione ormonale, forti pulsioni sessuali che non hanno provato prima, un’aggressività nuova. La loro mente comincia a conoscere il pensiero astratto e si aprono a loro nuovi orizzonti e si sentono stretti tra il bisogno di emanciparsi dai genitori, dagli adulti, e la paura di pensare da soli. E questi sono solo alcuni aspetti. Molto spesso il risultato di questo è sentirsi inadatti, sbagliati, impauriti anche da se stessi. Da una parte c’è un’etica cristiana che non è mai stata così difficile da seguire! Il loro stesso corpo, i loro sogni (spesso indotti dai media) si scontrano con questo. Ogni giorno per un adolescente può essere una lotta contro la società, per farsi accettare dagli altri e da se stesso. Quanto hanno bisogno del riposo di Cristo! Ma come fare ...
  • Andare in chiesa? E perchè mai?
    Le statistiche evidenziano che molti dei figli di credenti vanno in chiesa solo fino a quando i genitori riescono ad obbligarli, scappano appena possono e non fanno mistero di questo loro desiderio di fuga. La domanda è sempre la stessa: cosa fare per arginare questa fuga?   Le statistiche evidenziano che molti dei figli di credenti vanno in chiesa solo fino a quando i genitori riescono ad obbligarli, scappano appena possono e non fanno mistero di questo loro desiderio di fuga. La domanda è sempre la stessa: cosa fare per arginare questa fuga? Io però vorrei brevemente riflettere su altre domande: perché lo si vuole fare? Perché i ragazzi scappano? Questa generazione, in generale, non rifiuta il cristianesimo ma, guardando le generazioni precedenti, dice “sarà anche tutto vero, ma certamente non funziona”. Cosa c’è di così poco attraente nel messaggio di amore, speranza e salvezza eterna che in 2000 anni ha trasformato milioni di vite? Si potrebbe dare la colpa al fatto che questa generazione cerca solo divertimento, non vuole pensare e rifiuta le regole. Può anche essere vero, ma in anni trascorsi cercando di amare, capire e servire i giovani egli adolescenti raramente ho trovato questo atteggiamento. Ho trovato soprattutto la voglia di fuggire da una vita che già a 14-15 comincia a rivelarsi per quella che è: senza senso. Crolla la famiglia, crollano tutti i valori in cui si poteva credere e a questi ragazzi non rimane nessun punto di riferimento in un’età decisamente difficile e in un mondo molto complicato, dove non c’è speranza per il futuro e niente è più vero.     Forse non è il messaggio di Cristo che non attrae più, forse ciò che fa scappare i ragazzi è il modo in cui viene presentato. Troppo spesso la fede viene usata come un comodo metodo per imporre modi di comportamento ed evitarne altri. Il credente non fuma, non va in discoteca (una volta non guardava la TV né andava al cinema), non si veste in un certo modo, va a tutte le riunioni, frequenta il meno possibile i non credenti. Il credente non deve fare certe cose e deve farne altre e se si ...
  • Un po' di psicologia per capire gli adolescenti
    http://www.psiconline.it/article.php?sid=1892 Il termine “adolescenza” deriva dal paradigma del verbo latino “adolesco” (adolescis, adolevi, adultum, adolescere) e significa “sviluppare”. Esso ha assunto un significato specifico, nel 1904, quando Stanley Hall ha pubblicato il libro Adolescenza, sua psicologia e sua relazione con fisiologia, antropologia, sociologia, sesso, crimine, religione e educazione. Si riferisce ad una fase in divenire e di transizione tra l’età della fanciullezza e quella degli adulti. Durante l’adolescenza, la personalità subisce delle continue trasformazioni, che iniziano con la pubertà, quando le modificazioni endocrine e lo sviluppo dell’apparato genitale, segnando la fine del periodo della latenza, producono un incremento della libido.
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