La morte del futuro ha cancellato nei ragazzi l’idea di crescita – LASTAMPA.it

Il giorno 16/03/2010 sulla stampa è comparso questo editorila di M. Gramellini.

Vale la pena leggerlo, commenta la notizia di una ragazza di 12 anni che "vendeva" prestazioni sessuale per 5 euro.

Il punto centra del suo commento è, a mio avviso, questo: la morte del futuro ha cancellato nei ragazzi l’idea di crescita
I "nostri" ragazzi vivono in mezzo a coetanei che non hanno speranza per il futuro. A me è stato detto: "per avere 20 anni ed essere come loro, meglio rimanere adolescente!" e parlava di 20enni della chiesa!

Siamo in grado di dare ai ragazzi un'idea di futuro? Siamo un modello di uomini e donne, di adulti, che vivono un presente che ha significato?

Conosciamo i nostri ragazzi? Noi dovremmo insegnare loro a vivere avendo in mente non solo il futuro, ma l'eternità!

Cinque euro – LASTAMPA.it.

Arriva una lettera firmata. Racconta di una mamma che, facendo pulizia nella stanza della figlia dodicenne, trova una busta con un migliaio di euro in tagli da 5. Pensa a un furto e ad altre cose orribili, tranne all’unica che, messa alle strette, di lì a poco la ragazzina le confesserà: i soldi sono il ricavato di prestazioni sessuali eseguite a scuola.
La madre è sconvolta dalla scoperta e dalla reazione della figlia: di normalità. Incolpa il Grande Fratello e i politici (una volta avremmo detto «la società») per il pessimo esempio che danno.

Sorvolando sulle responsabilità di quella famiglia, che sicuramente ci saranno ma che non abbiamo strumenti per valutare, un’osservazione si impone inesorabile: la morte del futuro ha cancellato nei ragazzi l’idea di crescita. Un tempo la vita era un percorso e ogni fase consisteva in un passaggio che tendeva a uno scopo: il raggiungimento della consapevolezza di se stessi e di che cosa si voleva diventare. A un certo punto il meccanismo è saltato.

La vita ha smesso di essere una scala da salire un gradino dopo l’altro ed è diventata un’arena piatta e senza confini. Ma se manca l’idea di un percorso da compiere, l’unico navigatore diventa l’utilitarismo. Voglio soldi e me li procuro nel modo più facile. Vendo sesso (o lo compro) senza pensare alle conseguenze, perché già la parola «conseguenze» presuppone una coscienza del tempo e dello spazio che non posseggo più. Purtroppo in un mondo che – a casa, in politica, in tv – non fa che togliere ringhiere da tutte le parti, è molto più facile cadere.