Scelto allo stato puro

Non è facile trovare modi nuovi, freschi e interessanti per dire ai nostri figli "sempre le stesse cose".

Come parlare di sessualità, scelta del fidanzato, modo di vestirsi, senza essere bacchettoni e noiosi?

Scelte allo stato puro è un libro che raggiunte questo scopo. Scritto in maniera scorrevole, simpatica, giovanile, pieno di buon senso e di amore verso il lettore e la lettrice.

Lo scopo dell'autrice è incoraggiare gli adolescenti (e non solo) a vivere la sessualità secondo il piano di Dio, ma sono si limita al "no". In modo molto simpatico parla di aspettative, di cosa volere da se stessi e dagli altri, del proprio rapporto con Dio e di come tutto questo abbia poi conseguenze pratiche anche sulla sessualità.

Libro molto pratico e profondo. Un ottimo strumento per tutti. Lettura consigliata per i ragazzi.

Il libro è disponibile qui e qui

scelta-allo-stato-puro


Ragazze e corpo: una nuova moda pericolosa

Che gli adolescenti abbiano un problema con il proprio corpo è cosa risaputa e normale.

Se l'adolescente è accompagnato e aiutato ad affrontare questo periodo, il disagio, comunque reale, può essere vissuto anche come un momento di crescita senza grossi traumi.

Purtroppo le cose no vanno sempre così, come testimonia anche il libro "Appena ho 18 anni mi rifaccio" di cui abbiamo già parlato.

Ora è in arrivo, da Francia e Inghilterra, una nuova moda che può essere la porta per l'anoressia.
Come indica chiaramente il disegno qui a lato, lo scopo è fare in modo che ci sia uno spazio ben visibile tra le coscie che, in teoria, dovrebbe denotare la mancanza di grasso.

Tempo fa tale spazio era visto come un inestetismo!

Oltre a vegliare sulla salute delle nostre ragazze (almeno in questo caso i ragazzi sembrano esserne meno colpiti), controllando quanto mangiano e se perdono peso, che si può fare?

Il problema, come già detto, non è tanto nel fatto che il ragazzo o la ragazza non si trovi bene con il proprio corpo in mutazione, ma il fatto che siano lasciati soli a gestire questa mutazione e a confrontarsi con i modelli di "bellezza" che proprinano loro i media e photoshop!

Sentirsi dire "è normale che ti senti brutto/a, anche se non lo sei", oppure "capisco, è un brutto periodo, l'ho vissuto anch'io, passerà" può aitare l'adolescente a non sentirsi diverso dagli altri e può essere di incoraggiamento.
Essere cresciuti con l'accetazione, anche fisica, da parte dei genitori è certamente un altro aspetto importante.

Come sempre, anche in questa situazione, la chiave è il dialogo, tentare di aiutare i ragazzi a capirsi e, soprattutto, a pensare che la vita non finisce oggi, c'è un futuro ed è a quello che devono guardare, anche per quanto riguarda il loro corpo.

Per maggiori approfondimenti ecco un interessante articolo da Il corriere.it 

thigh-gap thighgap-feature-image

 


Lettera ad un adolescente: un libro utile!

Lettera ad un adolescente è un libro di Vittorino Andreoli, pubblicato nel 2006.

L'autore definisce questa lettera un "appassionato invito al dialogo dei sentimenti". Dialogo tra chi? Tra generazioni. Si tratta si una lettera scritta ad un adolescente, ma è certamente utile per tutti: genitori, educatori, insegnanti. Per tutti coloro che hanno a che fare con gli adolescenti. 
Con umilità l'autore, che non si definisce un "esperto di adolescenza" (afferma che gli esperti sono gli adolescenti stessi) tratta argomenti utili proprio al dialogo tra generazioni: il senso del pericolo (che spiega molti ligiti tra genitori e figli), il rapporto con la morte, la droga, il sacro, gli amici (paragrafo molto utile per i genitori), l'amore, il sesso e il proprio corpo.
Pur essendoci parti non condivisili (come è normale che sia), è certamente un libro da consigliare per mettere una base comune per un dialogo tra generazioni. Si tratta anche di un utile strumento per aiutare gli adolescenti a capirsi un po' di più e gli adulti a sapersi meglio rapportare con loro.

Molto bello il paragrafo relativo al corpo: l'adolescente vive una profonda trasformazione fisica, perdendo il "corpo da bambino" in attesa poi del corpo definitivo. Questa trasformazione è un'incognita, lascia perplessi, a volte spaventa ma spiega molte cose sul rapporto dei ragazzi con il proprio corpo, la moda ecc.

Consigliato.

Può essere acquistato qui La nuova edizione (disponibile anche in ebook) la si può trovare qui

adol 


Pornografia online: una preoccupante dipendenza

Su la stampa è stato pubblica un interessante (e inquietante) articolo che riprende un recente studio sull'impatto che la pornografia online ha sugli adolescenti.

Si parla di circa 8 milioni di dipendenti dalla pornografia online, di cui il 10% minorenni (sembra che i dati siano sottostimati).
Le conseguenze sono varie tra cui l'incapacità di instaurare un vero rapporto con persone in carne ed ossa.

Si tratta di un problema tipico dei "nativi digitali", cioè quella fascia di popolazione per cui non è mai esistito un mondo senza computer, senza internet, sempre connessi.

Che fare?
AIUTARE è la risposta. Ma come?
Chiaramente quando si ha a che fare con un ragazzo o una ragazza affetti da questa dipendenza, prima di tutto occorre contattare uno specialista (e sono tanti).
Si può però provare a PREVENIRE.
E' chiaro che per l'adolescente, specie maschio ma non solo, la pornografia ha una grandissima attrattiva e che internet ha enormemente ampliato la possibilità di accedervi.

PARLIAMO con i nostri ragazzi, senza per forza aspettare le loro domande. Diciamo loro che la pornografia è un problema per tutti, facciamoli sentire "normali" se ne sentono l'attrazione. E' un problema che abbiamo avuto (e forse abbiamo ancora) tutti: parliamo di come facciamo a vincerla.
Diciamo loro che la pornografia non è meglio dei rapporti umani, non è la soluzione all'attesa del sesso.
Purtroppo in molti credono (o credevano) che si tratta solo di qualcosa che guardi, ma non che ha effetti a lungo termine. Purtroppo non è vero: la chimica del cervello viene modificata! (per alcuni approfondimenti, leggi qui)

Per quanto riguarda il computer e internet? Prima di tutto occorre INFORMARSI e AIUTARE.
Non lasciamo i ragazzi da soli in camera con il proprio PC, non per spiarli, ma per aiutarli. Diciamo loro che, periodicamente, controlloremo il PC per vedere le tracce che lasciano, non per punire, ma per aiutare.

Esistono anche diversi sistemi che possono aiutare: filtri per impedire l'accesso ad alcuni siti e programmi che controllano i siti visitati.
Ecco una breve lista
http://www.covenanteyes.com/
http://www.no-porn.com/index.php
http://www.liberidalporno.com/
http://no-porn.com/tenkeys.html
http://www.xxxchurch.com/

 


Parlare di sesso ai nostri giovani

 

SEMINARIO PER ADULTI

Non è mai facile parlare di sesso con i nostri ragazzi, specialmente i nostri figli ed è quasi impossibile non essere scontati :)

Credo però che, se riusciamo a parlare ai nostri giovani e figli di quanto di più importante ci sia nella vita e cioè la nostra fede in Cristo, possiamo riuscire anche a parlare di un argomento importante, ma non allo stesso modo.

Il sesso di per sé non è sbagliato, non c'è niente di brutto: il problema è come viene e presentato dalla nostra cultura.

E' FONDAMENTALE parlare, nel modo giusto, sano, senza tabù o giudizi, della sessualità, perché le risposte i ragazzi le trovano comunque! Se non dai noi, dagli amici e su internet.

In questo seminario si tratterà della necessità di parlarne, come farlo, cosa dire e, forse, non dire.


Adolescenza: il diritto a essere immaturi

Una ricerca effettuata da The Lancet e riportata oggi su Il Corriere della Sera, ha tentanto di rispondere alla domanda: a che età si diventa adulti?
Analizzando lo sviluppo del cervello, la risposta sembra essere 24 anni.

Cosa vuol dire? In pratica il cervello umano ha uno sviluppo molto più lento di quanto si pensasse e termina verso i 24 anni. Ciò che tende a svilupparsi più tardi è la capacità di pensare alle conseguenze delle proprie azioni; questo ancora una volta dimostra il motivo per cui i ragazzi sottovalutano i rischi di molti comportamenti e degli effetti dell'assunzione di droga e alcol.

Cosa vuol dire per noi adulti che vogliamo affiancare i ragazzi in questo cammino? Prima di tutto che forse possiamo essere più comprensivi, senza pretendere ciò che la natura non ha ancora fatto. Oltre a questo, sempre con rispetto, senza giudizio e con umiltà, aiutarli a capire le conseguenze delle proprie azioni, proprio perché a loro mancano i mezzi.
Insomma: comprensione e aiuto, come sempre


Per riflettere sul mondo in cui crescono i nostri ragazzi (e noi viviamo)

 

Appena ho 18 anni mi rifaccio. Storie di figli, genitori e plastiche

In adolescenza uno dei passi di crescita da affrontare è il rapporto con il proprio corpo. Rapporto non facile, visti i modelli che i media propongono (spesso con l’aiuto del bisturi e photoshop)

A questo proposito segnaliamo un interessante libro che racconto le storie di ragazzi e ragazze che hanno scelto, prestissimo, la via del bisturi.

Un modo per riflettere anche sul ruolo, fondamentale, dei genitori

Patty 15 anni, ragioniera di Viterbo: ricostruzione dei piedi, 25.000 mila euro. Paola Barale ha i piedi perfetti, li ha così perché se li è fatti operare – come lei stessa ha più volte dichiarato – sette dita su dieci. Il padre di Patty adora i piedi e le scarpe nere a punta e la mamma di Patty si compra sempre un sacco di scarpe Sergio Rossi; il chirurgo le ha detto che come ha fatto con i piedi della Barale bisogna rompere le dita e ingessarle per riuscire a riaddrizzarle. Poi una vena varicosa da sistemare, un po’di liposuzione alla caviglia e anche – indispensabile per avere il piede perfetto – iniettare del collagene tra le dita. Patty è felice perché andranno insieme lei e sua mamma a farsi rifare i piedi. La madre ha fatto due conti con il padre e dice: ”Se la Patty studia e va bene a scuola perché non farle questo regalo?”. Ed eccole in viaggio per la clinica… Andrew 17 anni e mezzo, provincia di Pavia: mentoplastica, 47.000 euro. Il dolore è fortissimo e non lo immaginava così, dice che nessuno glielo ha mai detto; un mese a bocca chiusa e una serie di beveroni, antidolorifici e antibiotici ”frullati”, il cibo solido è vietato ma il risultato finale lo soddisfa… Domitilla 19 anni, liceo linguistico a Roma: protesi ai glutei e lipolifting, 7000 euro. Il sedere à la Jennifer Lopez è un’ossessione e con una foto per far capire bene al chirurgo come dovrà diventare il suo, di sedere, va incontro all’intervento. Continue reading


Da leggere – Ho 12 anni e faccio la cubista

Questo volume è il racconto documentato di una serie di doppie vite. Hanno un'età compresa tra gli 11 e i 14 anni, frequentano per lo più la scuola media inferiore.

Cinque storie autentiche riferite col ritmo del racconto d'indagine e un viaggio nei loro blog rivelano un sottosuolo quasi del tutto sconosciuto, sebbene la cronaca sempre più spesso ce ne rimandi indizi. È il mondo dei Peter Pan al contrario, disincantati, provocatori e aggressivi. Il loro regno sono le discoteche pomeridiane. Al sabato pomeriggio escono di casa, con gli abiti di tutti i giorni, annunciando ai genitori visite ad amici, passeggiate in centro, l'ultimo film di cui tutti parlano. Varcata la soglia della discoteca, la trasformazione è totale: perizoma, pelle unta d'olio perché brilli, tiratissima, sotto le luci stroboscopiche, il seno appena coperto da un top invisibile. Queste principesse del pomeriggio ballano su grandi cubi, mimando le pose oscene della lap dance. Ballano davanti agli occhi di altri coetanei dagli sguardi voraci con in mano cellulari pronti a carpire foto e filmini. Scambi sessuali a pagamento, droga, bullismo violento, bande organizzate in strutture rigidamente piramidali che scandiscono l'erogazione di abbonamenti e ingressi e il viavai di nuove cubiste.
L'autrice – inviata speciale del "Messaggero" – è entrata nei loro blog, nelle loro scuole e nelle loro discoteche, sebbene in queste ultime l'accesso sia impedito agli adulti, e ci propone un'inchiesta su un mondo sommerso e sconvolgente.

Un libro crudo, oserei dire "violento", proprio perchè parla di storie vere, scritto per "i grandi", per aiutare a pensare.

A mio avviso il titolo potrebbe essere anche Ho 12 anni e vorrei tanto dei genitori


Pillola del giorno dopo, boom nei weekend:ragazzine in ospedale – Milano

Pillola del giorno dopo, boom nei weekend:ragazzine in ospedale – Milano.

Un interessante, anche se sconcertante, articolo dal sito del corriere della sera.

Quasi certamente la cosa non riguarda personalmente le ragazze (e i ragazzi) delle nostre chiese, ma sicuramente qualche loro amica.

Conosciamo il loro mondo? Sappiamo con quale realtà sono a contatto? E, soprattutto, come li prepariamo? Non basta dire "queste cose non si fanno".

I nostri adolescenti passano la maggior parte del loro tempo a scuola, con i coetanei (come è giusto che sia) in un mondo dove è estramente difficile non solo vivere la propria fede, ma rimanere fuori da questo vita di eccessi.

Aiutiamoli ad elaborare queste situazioni, senza luoghi comuni, risposte facili, divieti e facili moralismi.

Le risposte spesso già le sanno, aiutiamoli ad applicarle alle loro vite.


Il regalo di Natale? Un ritocco al seno!

Da Il corriere della sera del 17/12/2009

Tra i desideri più richiesti a Natale c’è il «ritocchino»

Regali sotto l’albero: il seno di Cristina
Del Basso o il «lato B» di Belen

Meglio se è «ispirato» alle star della tv. Ma i chirughi mettono in guardia: «Non può essere uno sfizio»

A Babbo Natale chiedo il seno di Cristina o il lato B di Belen. C’è il «ritocchino» tra i regali più richiesti sotto l’albero quest’anno. Meglio: un ritocchino «ispirato» alle star del piccolo schermo: seno e fondo schiena vengono proposti al chirurgo plastico come un taglio di capelli al parrucchiere da clienti che brandendo una foto chiedono: «Voglio diventare come lei».
Cristina Del Basso, prosperosa protagonista del Grande Fratello 9, con la sua sesta di reggiseno è uno dei modelli più ambiti. Lei davanti alla telecamera sorride ma assicura: «La mia è stata una scelta estrema: ragazze, io non sono assolutamente un esempio». E anche i medici mettono in guardia: «Il bisturi non è una bacchetta magica e un intervento può essere regalato ma solo al termine di un percorso ragionato. Non può essere uno sfizio». Ma stavolta Cristina non è d’accordo: «Il mio intervento? È stato uno sfizio. C’è chi spende i suoi risparmi comprandosi tante scarpe, io ho investito su me stessa».
Continue reading