Adolescenza: il diritto a essere immaturi

Una ricerca effettuata da The Lancet e riportata oggi su Il Corriere della Sera, ha tentanto di rispondere alla domanda: a che età si diventa adulti?
Analizzando lo sviluppo del cervello, la risposta sembra essere 24 anni.

Cosa vuol dire? In pratica il cervello umano ha uno sviluppo molto più lento di quanto si pensasse e termina verso i 24 anni. Ciò che tende a svilupparsi più tardi è la capacità di pensare alle conseguenze delle proprie azioni; questo ancora una volta dimostra il motivo per cui i ragazzi sottovalutano i rischi di molti comportamenti e degli effetti dell'assunzione di droga e alcol.

Cosa vuol dire per noi adulti che vogliamo affiancare i ragazzi in questo cammino? Prima di tutto che forse possiamo essere più comprensivi, senza pretendere ciò che la natura non ha ancora fatto. Oltre a questo, sempre con rispetto, senza giudizio e con umiltà, aiutarli a capire le conseguenze delle proprie azioni, proprio perché a loro mancano i mezzi.
Insomma: comprensione e aiuto, come sempre


No alcol, no droga. Sì ballo, no sballo La parrocchia inventa la sua discoteca – Corriere Fiorentino

No alcol, no droga. Sì ballo, no sballo La parrocchia inventa la sua discoteca – Corriere Fiorentino.

San donnino

No alcol, no droga. Sì ballo, no sballo
La parrocchia inventa la sua discoteca

Un posto per under 18 capace di promuovere «momenti di incontro, aggregazione e divertimento con la musica e il ballo, senza alimentare la cultura dell’eccesso e dello sballo»

FIRENZE – Niente alcol, nè droghe. No allo sballo ma sì al ballo. Nasce così l’idea di una discoteca per under 18, alla periferia di Firenze, capace di promuovere «momenti di incontro, aggregazione e divertimento con la musica e il ballo, senza alimentare la cultura dell’eccesso e dello sballo, per sviluppare nei giovani un senso critico alla scelta e la gioia di divertirsi stando insieme».

IL PROGETTO – È l’obiettivo del progetto «Voglio vivere così: Be a normal teen spirit» promosso dalla Fondazione Spazio Reale che ha sede nella parrocchia di San Donnino, alla periferia di Firenze, in collaborazione con lo Spazio service srl e con l’associazione Associazione Spazio giovani, un ramo di Spazio Reale costituito tutto da giovani.
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Un po' di psicologia per capire gli adolescenti

http://www.psiconline.it/article.php?sid=1892

In questo articolo vengono spiegati i grandi cambiamenti che avvengono durante l’adolescenza.
Conoscerli può spiegare molti comportamenti e dare i mezzi per aiutari i nostri ragazzi a gestire tutto questo

Ecco un estratto dell’articolo

Il termine “adolescenza” deriva dal paradigma del verbo latino “adolesco” (adolescis, adolevi, adultum, adolescere) e significa “sviluppare”. Esso ha assunto un significato specifico, nel 1904, quando Stanley Hall ha pubblicato il libro Adolescenza, sua psicologia e sua relazione con fisiologia, antropologia, sociologia, sesso, crimine, religione e educazione. Si riferisce ad una fase in divenire e di transizione tra l’età della fanciullezza e quella degli adulti. Durante l’adolescenza, la personalità subisce delle continue trasformazioni, che iniziano con la pubertà, quando le modificazioni endocrine e lo sviluppo dell’apparato genitale, segnando la fine del periodo della latenza, producono un incremento della libido.

L’adolescente, dopo aver acquisito la capacità di utilizzare la funzione dell’apparato genitale e procreativa, deve, al fine di raggiungere l’equilibrio psico-fisico, sviluppare, attraverso un complesso processo, l’apparato psicologico. Per comprendere la psicologia degli adolescenti è opportuno, tuttavia, riassumere alcuni aspetti dello sviluppo della personalità, che precedono tale tappa evolutiva.

Sviluppo fisico
Il pensiero ipoteticodeduttivo

Adolescenza e conflitti

L’adolescente: soggetto sociale

Adolescenti e famiglia

Adolescente e disturbi psicofisiologici

Adolescenza e sessualità

Adolescenza e amore

Adolescenti e droga


I nostri figli senza maestri

Ecco un articolo molto profondo che ci aiuta a capire il comportamento di certi giovani e quale sia la nostra responsabilità
Qui c’è lo spazio per i nostri commenti


Da Il corriere della sera del 30/04/09
RAGAZZI E I SILENZI DEGLI ADULTI
I nostri figli senza maestri

di Isabella Bossi Fedrigotti

Della politica, di ogni suo minimo sussulto, controversia o screzio, si discute per giorni, si ragiona, si polemizza. Dei giovani e giovanissimi, dei loro problemi, dei loro allarmi, della loro violenza, dei terrificanti crimini che riescono a commettere quando ancora, almeno in teoria, devono rispettare l’orario di rientro dettato dai genitori, dopo un momentaneo commento incredulo e sbigottito, si tende, invece, a tacere. E così gli accoltellamenti, le rapine, le aggressioni, gli stupri di gruppo, gli assassini per opera di adolescenti o poco più transitano veloci, giorno dopo giorno, negli spazi delle cronache nere senza che ci prendiamo la briga di riflettere davvero su cosa sta succedendo nella nostra società. Di loro, dei ragazzi, quando li arrestano, si coglie per lo più la freddezza e l’indifferenza, non solo per le vittime ma anche per i propri cari e il proprio destino, quasi che qualsiasi cosa—compreso il carcere — fosse preferibile all’insopportabile noia che li affligge. E sembra specchiarsi, quest’indifferenza, nel loro abbigliamento, sempre uguale, jeans, scarpe sportive e felpa, del tutto indifferente a diversi luoghi e occasioni: casa, scuola, lavoro, pub, sport oppure discoteca.
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