Da leggere – Ho 12 anni e faccio la cubista

Questo volume è il racconto documentato di una serie di doppie vite. Hanno un'età compresa tra gli 11 e i 14 anni, frequentano per lo più la scuola media inferiore.

Cinque storie autentiche riferite col ritmo del racconto d'indagine e un viaggio nei loro blog rivelano un sottosuolo quasi del tutto sconosciuto, sebbene la cronaca sempre più spesso ce ne rimandi indizi. È il mondo dei Peter Pan al contrario, disincantati, provocatori e aggressivi. Il loro regno sono le discoteche pomeridiane. Al sabato pomeriggio escono di casa, con gli abiti di tutti i giorni, annunciando ai genitori visite ad amici, passeggiate in centro, l'ultimo film di cui tutti parlano. Varcata la soglia della discoteca, la trasformazione è totale: perizoma, pelle unta d'olio perché brilli, tiratissima, sotto le luci stroboscopiche, il seno appena coperto da un top invisibile. Queste principesse del pomeriggio ballano su grandi cubi, mimando le pose oscene della lap dance. Ballano davanti agli occhi di altri coetanei dagli sguardi voraci con in mano cellulari pronti a carpire foto e filmini. Scambi sessuali a pagamento, droga, bullismo violento, bande organizzate in strutture rigidamente piramidali che scandiscono l'erogazione di abbonamenti e ingressi e il viavai di nuove cubiste.
L'autrice – inviata speciale del "Messaggero" – è entrata nei loro blog, nelle loro scuole e nelle loro discoteche, sebbene in queste ultime l'accesso sia impedito agli adulti, e ci propone un'inchiesta su un mondo sommerso e sconvolgente.

Un libro crudo, oserei dire "violento", proprio perchè parla di storie vere, scritto per "i grandi", per aiutare a pensare.

A mio avviso il titolo potrebbe essere anche Ho 12 anni e vorrei tanto dei genitori


CONFERENZA 2011

Ritorna la conferenza di Generazioni.net, la conferenza per educatori, genitori e responsabili di gruppi adolescenti, organizzata da OM Italia e Youth for Christ Italia.

Per questa terza edizione ci vedremo il 12 febbraio 2011 presso la chiesa Logos a Firenze (presso Casa del Popolo Fratelli Taddei, via Pisana 576, Firenze),  che quest'anno ci ospiterà e collaborerà all'organizzazione della conferenza.

Lo scopo di questa giornata insieme è incoraggiarci l'un l'altro nel lavoro fra i teenagers e condividere risorse, successi e difficoltà, sostenendo anche i genitori credenti che affrontano una fase molto delicata del loro ruolo parentale.

Quest'anno il tema della conferenza sarà "Facciamo breccia col vangelo".

Avremo come ospite speciale Steven McCready, direttore nazionale di Youth for Christ Irlanda del nord.

Maggiori informazioni seguiranno presto.

Intanto, se amate gli adolescenti e volete approfondire tematiche legate al ministerio fra i giovani, tenetevi liberi per il 12 febbraio.



Una volta bastava avere un cellulare! (come si invecchia in fretta)

Pochi giorni fa su facebook ho letto un posto che più o meno diceva

se non sei iscritto a facebook non sei nessuno sei sei iscritto ma non sei in linea nessuno ti calcola, ma in che mondo viviamo…una volta esistevano i cellulari per comunicare, ora solo facebook… Che mondo rovinato

Torniamo indietro di qualche tempo, ipotizziamo una conversione genitori/figli o tra 2 generazioni
"Ecco sei sempre con quel cellulare a mandare messaggi! Io alla tua età parlavo con le persone!"

Qualche anno prima, verso gli anni '80-'90
"Ecco sei sempre al telefono con i tuoi amici! Alla tua età io uscivo con loro e se erano lontani ci scrivevamo una lettera!

E prima ancora, chi si ricorda gli amici di penna?
"Ecco sei sempre a scrivere non si sa bene a chi! Come fai a passare tanto tempo con una persona che nenche vedi"

E così via. Sembra che i nuovi mezzi di comunicazione non faccia a faccia siano sempre peggiori dei precedenti.

Chi non ha visto "C'è posta per te" con Tom Hanks? Sembrano passate ere geoligiche da questi tempi, il film da una forte impronta romantica all'attesa di una mail dallo sconociuto amato… mio padre mi diceva "ai miei tempi scrivevamo lettere"

E poi ci sono analisi su analisi che dicono che FB non va bene perchè aliena le persone, prima ancora che gli SMS non andavano bene ecc ecc

Ma forse cosa non si capisce che cosa non va bene non è il mezzo, ma chi lo usa, l'uomo!
Non commettiamo l'errore di pensare che "quando non c'erano certe cose le cose erano migliori!" L'uomo è sempre stato malvagio e ha fatto come malvagie. Ora con la tecnologia sono molto più visibili, ma non più malvagie.
Il video di un disabile malmenato dai suoi amici è forse peggio di quello che il film Elephant man propone?

I ragazzi, di ogni età e generazioni, hanno sempre avuto voglia di comunicare tra di loro, perché è normale, perché è giusto, perché i grandi hanno sempre meno da dire loro!
In una società dove genitori e adulti in genere, parlano sempre meno con gli adolescenti, questi comunicano tra di loro!
Guardate le loro pagine FB, i contatti su MSN! Comunicano, comunicano e comunicano
Avendo gran facilità di comunicare con chi si trovano meglio, si sforzano meno di farlo con gli altri.
Specialmente ai giorni nostri in cui uscire per "andare a giocare al parco o in cortile" è impossibile per pericolosità, tempi stretti tra studio, sport e 1000 altre cose.

Una volta qualcuno disse "io e miei figli abitiamo lontani, quando ci troviamo insieme come famiglia non ci parliamo quasi" e la colpa ovviamente era del fatto che hanno "false" relazione tramite gli SMS. Secondo me il problema è che non avevano niente da dirsi!

Non è la tecnolgia usata il problema. Il problema è forse l'incapacità di comunicare… tra generazioni


La morte del futuro ha cancellato nei ragazzi l’idea di crescita – LASTAMPA.it

Il giorno 16/03/2010 sulla stampa è comparso questo editorila di M. Gramellini.

Vale la pena leggerlo, commenta la notizia di una ragazza di 12 anni che "vendeva" prestazioni sessuale per 5 euro.

Il punto centra del suo commento è, a mio avviso, questo: la morte del futuro ha cancellato nei ragazzi l’idea di crescita
I "nostri" ragazzi vivono in mezzo a coetanei che non hanno speranza per il futuro. A me è stato detto: "per avere 20 anni ed essere come loro, meglio rimanere adolescente!" e parlava di 20enni della chiesa!

Siamo in grado di dare ai ragazzi un'idea di futuro? Siamo un modello di uomini e donne, di adulti, che vivono un presente che ha significato?

Conosciamo i nostri ragazzi? Noi dovremmo insegnare loro a vivere avendo in mente non solo il futuro, ma l'eternità!

Cinque euro – LASTAMPA.it.

Arriva una lettera firmata. Racconta di una mamma che, facendo pulizia nella stanza della figlia dodicenne, trova una busta con un migliaio di euro in tagli da 5. Pensa a un furto e ad altre cose orribili, tranne all’unica che, messa alle strette, di lì a poco la ragazzina le confesserà: i soldi sono il ricavato di prestazioni sessuali eseguite a scuola.
La madre è sconvolta dalla scoperta e dalla reazione della figlia: di normalità. Incolpa il Grande Fratello e i politici (una volta avremmo detto «la società») per il pessimo esempio che danno.

Sorvolando sulle responsabilità di quella famiglia, che sicuramente ci saranno ma che non abbiamo strumenti per valutare, un’osservazione si impone inesorabile: la morte del futuro ha cancellato nei ragazzi l’idea di crescita. Un tempo la vita era un percorso e ogni fase consisteva in un passaggio che tendeva a uno scopo: il raggiungimento della consapevolezza di se stessi e di che cosa si voleva diventare. A un certo punto il meccanismo è saltato.

La vita ha smesso di essere una scala da salire un gradino dopo l’altro ed è diventata un’arena piatta e senza confini. Ma se manca l’idea di un percorso da compiere, l’unico navigatore diventa l’utilitarismo. Voglio soldi e me li procuro nel modo più facile. Vendo sesso (o lo compro) senza pensare alle conseguenze, perché già la parola «conseguenze» presuppone una coscienza del tempo e dello spazio che non posseggo più. Purtroppo in un mondo che – a casa, in politica, in tv – non fa che togliere ringhiere da tutte le parti, è molto più facile cadere.


Evangelizzare con facebook

Il motto di Youth For Christ Italia è "al passo con i tempi, ancorati alla roccia". Sicuramente al giorno d'oggi un modo per essere al passo con i tempi, specie relazionandoci con gli adolescenti è facebook

Per questo motivo YFC propone un'interessante iniziativa per evangelizzare gli studenti delle scuole medie e superiori.

A giorni sarà aperta una pagina facebook sulla quale ogni giorno, per 21 giorni, verranno pubblicati un testo dal vangelo di Giovanni e alcune domande per riflettere.

Questo permetterà ai ragazzi di credenti di invitare i loro amici non credenti a visitare la pagina e partecipare a questa "sfida di 21 giorni".

Un'iniziativa sicuramente interessante da seguire e che potrebbe essere un progetto pilota da cui prendere spunto in futuro

Di seguito alcuni link utili

presentazione a chiese e genitori di "sfida di 21 giorni"

presentazione agli adolescenti di "sfida di 21 giorni"

Evento su facebook


Pillola del giorno dopo, boom nei weekend:ragazzine in ospedale – Milano

Pillola del giorno dopo, boom nei weekend:ragazzine in ospedale – Milano.

Un interessante, anche se sconcertante, articolo dal sito del corriere della sera.

Quasi certamente la cosa non riguarda personalmente le ragazze (e i ragazzi) delle nostre chiese, ma sicuramente qualche loro amica.

Conosciamo il loro mondo? Sappiamo con quale realtà sono a contatto? E, soprattutto, come li prepariamo? Non basta dire "queste cose non si fanno".

I nostri adolescenti passano la maggior parte del loro tempo a scuola, con i coetanei (come è giusto che sia) in un mondo dove è estramente difficile non solo vivere la propria fede, ma rimanere fuori da questo vita di eccessi.

Aiutiamoli ad elaborare queste situazioni, senza luoghi comuni, risposte facili, divieti e facili moralismi.

Le risposte spesso già le sanno, aiutiamoli ad applicarle alle loro vite.


Andare in chiesa? E perchè mai?

Le statistiche evidenziano che molti dei figli di credenti vanno in chiesa solo fino a quando i genitori riescono ad obbligarli, scappano appena possono e non fanno mistero di questo loro desiderio di fuga.
La domanda è sempre la stessa: cosa fare per arginare questa fuga?
 
Le statistiche evidenziano che molti dei figli di credenti vanno in chiesa solo fino a quando i genitori riescono ad obbligarli, scappano appena possono e non fanno mistero di questo loro desiderio di fuga.
La domanda è sempre la stessa: cosa fare per arginare questa fuga? Io però vorrei brevemente riflettere su altre domande: perché lo si vuole fare? Perché i ragazzi scappano?
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Aspetto una domanda – il dolore di non saper comunicare

Lo scorso anno, durante il suo intervento alla prima conferenza di generazioni.net, Barbara Guidotti ha fatto ascoltare una canzone: "Aspetto una domanda" di Niccolò Agliardi.

La canzone è "dialogo" tra padre e figlio, forse un tentativo di comunicazione, certamente un triste fallimento.

Questo è il video

 

E questo è il testo

– Ma tu non parli mai.
– E cosa dovrei dirti?
– Tu non parli mai.
– Non so come affrontarti.
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No alcol, no droga. Sì ballo, no sballo La parrocchia inventa la sua discoteca – Corriere Fiorentino

No alcol, no droga. Sì ballo, no sballo La parrocchia inventa la sua discoteca – Corriere Fiorentino.

San donnino

No alcol, no droga. Sì ballo, no sballo
La parrocchia inventa la sua discoteca

Un posto per under 18 capace di promuovere «momenti di incontro, aggregazione e divertimento con la musica e il ballo, senza alimentare la cultura dell’eccesso e dello sballo»

FIRENZE – Niente alcol, nè droghe. No allo sballo ma sì al ballo. Nasce così l’idea di una discoteca per under 18, alla periferia di Firenze, capace di promuovere «momenti di incontro, aggregazione e divertimento con la musica e il ballo, senza alimentare la cultura dell’eccesso e dello sballo, per sviluppare nei giovani un senso critico alla scelta e la gioia di divertirsi stando insieme».

IL PROGETTO – È l’obiettivo del progetto «Voglio vivere così: Be a normal teen spirit» promosso dalla Fondazione Spazio Reale che ha sede nella parrocchia di San Donnino, alla periferia di Firenze, in collaborazione con lo Spazio service srl e con l’associazione Associazione Spazio giovani, un ramo di Spazio Reale costituito tutto da giovani.
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