Per riflettere sul mondo in cui crescono i nostri ragazzi (e noi viviamo)

 

Appena ho 18 anni mi rifaccio. Storie di figli, genitori e plastiche

In adolescenza uno dei passi di crescita da affrontare è il rapporto con il proprio corpo. Rapporto non facile, visti i modelli che i media propongono (spesso con l’aiuto del bisturi e photoshop)

A questo proposito segnaliamo un interessante libro che racconto le storie di ragazzi e ragazze che hanno scelto, prestissimo, la via del bisturi.

Un modo per riflettere anche sul ruolo, fondamentale, dei genitori

Patty 15 anni, ragioniera di Viterbo: ricostruzione dei piedi, 25.000 mila euro. Paola Barale ha i piedi perfetti, li ha così perché se li è fatti operare – come lei stessa ha più volte dichiarato – sette dita su dieci. Il padre di Patty adora i piedi e le scarpe nere a punta e la mamma di Patty si compra sempre un sacco di scarpe Sergio Rossi; il chirurgo le ha detto che come ha fatto con i piedi della Barale bisogna rompere le dita e ingessarle per riuscire a riaddrizzarle. Poi una vena varicosa da sistemare, un po’di liposuzione alla caviglia e anche – indispensabile per avere il piede perfetto – iniettare del collagene tra le dita. Patty è felice perché andranno insieme lei e sua mamma a farsi rifare i piedi. La madre ha fatto due conti con il padre e dice: ”Se la Patty studia e va bene a scuola perché non farle questo regalo?”. Ed eccole in viaggio per la clinica… Andrew 17 anni e mezzo, provincia di Pavia: mentoplastica, 47.000 euro. Il dolore è fortissimo e non lo immaginava così, dice che nessuno glielo ha mai detto; un mese a bocca chiusa e una serie di beveroni, antidolorifici e antibiotici ”frullati”, il cibo solido è vietato ma il risultato finale lo soddisfa… Domitilla 19 anni, liceo linguistico a Roma: protesi ai glutei e lipolifting, 7000 euro. Il sedere à la Jennifer Lopez è un’ossessione e con una foto per far capire bene al chirurgo come dovrà diventare il suo, di sedere, va incontro all’intervento. Dopo l’operazione l’ossessione “sedere” è ancora lì, ora ha il terrore che il suo ragazzo toccandola quando fa l’amore intuisca quello che ha fatto, o che la gente si accorga anche solo osservandola che quella sporgenza perfetta non è proprio tutta roba sua… Poi c’è Vania Zacchei, blogger che ha vinto il concorso “La rinascita di Venere”. Il premio? una mastoplastica additiva; ma ora è pronta a condividere la sua esperienza con tutta la comunità di Mylifeblog. E intanto Madeline, Natalie, Lorraine, Amber su myfreeimplants raccolgono soldi per rifarsi il seno, e li raccolgono in cambio di fotografie, video, chat…
Cristina Sivieri Tagliabue, giornalista, scrive di culture e creatività su Il Sole 24 ore, e qui ha raccolto storie e testimonianze di ragazze e ragazzi ma anche genitori, famiglie, ambienti, attorno al mondo della chirurgia plastica. Il corpo è una  forma di potere, e questo è un diktat che ragazzini e ragazzine interiorizzano fin dai tredici, quattordici anni. Il corpo è come un’industria, è una merce di scambio che deve essere perfetta in ogni sua parte, e che se non lo è può diventarlo – anche pagando in comode piccole rate; spesso infatti compare in queste interviste la parola: ”perfezione”; il naso deve essere perfetto, il seno dovrà essere perfetto. Come non accorgersi che più di perfezione si potrebbe parlare di aderenza, somiglianza a un modello. E' infatti con un carico di modelli vari ed eventuali che i ragazzi si presentano davanti ai chirurghi: chiedono il seno come Jessica Alba, le labbra come Scarlett Johansson, etc. Venti storie che si leggono come un romanzo ma che non sono una storia di fantascienza cyberpunk con un occhio al sociale, ma rappresentano un fenomeno concreto e quanto mai reale – e soprattutto in costante aumento tra i giovani e meno giovani. Non troverete qui facili giudizi morali o banali considerazioni, ma vortici di storie che catturano e che  lasciano lo spazio al libero giudizio. Consigliato a chi non vuole far finta che questo fenomeno non esista, anzi vuole conoscere e farsi un’idea di come funziona quando alcune persone desiderano, comprano, modificano parti del proprio corpo e poi storie parallele di genitori che consigliano, pagano, spingono i figli, verso la strada della chirurgia plastica. Si legge di uno spaccato della nostra società raccontato con garbo e con lo stesso linguaggio con cui i  ragazzi hanno rilasciato interviste e raccontato storie. Il  tutto senza filtri – k comprese.


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