Fede = rinunciare?

 

SEMINARIO PER ADOLESCENTI

Spesso molti giovani (e non solo) temono che "convertirsi", seguire Dio, voglia dire perdersi il meglio della vita, una continua rinuncia solo alle cose belle?

Ma è proprio vero che Dio ci chiede di rinunciare a qualcosa? E, se lo chiede, a chi lo chiede? Perché?

Un modo forse un po' provocatorio di capire che, probabilmente, la fede non è poi così noiosa come, purtroppo, a volte viene presentata

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Cosa è un adolescente?

 

SEMINARIO PER ADULTI

Si parla tanto di adolescenza e adolescenti: i genitori vedono quasi con terrore il momento in cui i loro figli "entreranno nell'adolescenza". Si pensa che sia il periodo in cui i figli si ribellano, vogliono drogarsi e fare sesso.
Questa visione è un pochino limitata.
Alcuni studiosi hanno definito l'adolescenza un trauma secondo solo alla nascita.

Questo seminario vuole spiegare cosa è l'adolescenza, quali sono i cambiamenti fisici e psichici che avvengono, gli obiettivi che ci possiamo prefiggere e come aiutare i nostri ragazzi ad attraversare questo momento.

Probabilmente non tutti i problemi si risolveranno, ma sapere cosa vive un adolescente, certamente aiuta la comunicazione in famiglia, nella chiesa e permette di evitare grossolani errori.

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Parlare di sesso ai nostri giovani

 

SEMINARIO PER ADULTI

Non è mai facile parlare di sesso con i nostri ragazzi, specialmente i nostri figli ed è quasi impossibile non essere scontati :)

Credo però che, se riusciamo a parlare ai nostri giovani e figli di quanto di più importante ci sia nella vita e cioè la nostra fede in Cristo, possiamo riuscire anche a parlare di un argomento importante, ma non allo stesso modo.

Il sesso di per sé non è sbagliato, non c'è niente di brutto: il problema è come viene e presentato dalla nostra cultura.

E' FONDAMENTALE parlare, nel modo giusto, sano, senza tabù o giudizi, della sessualità, perché le risposte i ragazzi le trovano comunque! Se non dai noi, dagli amici e su internet.

In questo seminario si tratterà della necessità di parlarne, come farlo, cosa dire e, forse, non dire.


Perchè le donne nude sono così belle?

SEMINARIO PER ADOLESCENTI

Il titolo è volutamente provocatorio ma tocca un argomento con cui molti ragazzi (e non solo) devono imparare a gestire.

Lo scopo è parlare di sessualità, in maniera serena, chiara e soprattutto biblica, soffermandosi su come Dio ci ha creati, di ciò che di buono, voluto da Dio c'è in noi e capire in che modo il peccato ha rovinato il tutto.

Molto spesso i ragazzi, capendo che sono "normali", che le loro pulsioni non sono sbagliate di per sé, ma è sbagliato come le gestiscono, trovano la speranza, la consapevolezza di poter vivere questo aspetto della vita onorando Dio.

Si parla, sempre in maniera serena, senza tabù, anche di masturbazione e pornografia

Utile sia per i ragazzi che per le ragazze che, forse, non si rendono sempre conto di quanto è grande la loro influenza sui ragazzi (e viceversa)


Adolescenza: il diritto a essere immaturi

Una ricerca effettuata da The Lancet e riportata oggi su Il Corriere della Sera, ha tentanto di rispondere alla domanda: a che età si diventa adulti?
Analizzando lo sviluppo del cervello, la risposta sembra essere 24 anni.

Cosa vuol dire? In pratica il cervello umano ha uno sviluppo molto più lento di quanto si pensasse e termina verso i 24 anni. Ciò che tende a svilupparsi più tardi è la capacità di pensare alle conseguenze delle proprie azioni; questo ancora una volta dimostra il motivo per cui i ragazzi sottovalutano i rischi di molti comportamenti e degli effetti dell'assunzione di droga e alcol.

Cosa vuol dire per noi adulti che vogliamo affiancare i ragazzi in questo cammino? Prima di tutto che forse possiamo essere più comprensivi, senza pretendere ciò che la natura non ha ancora fatto. Oltre a questo, sempre con rispetto, senza giudizio e con umiltà, aiutarli a capire le conseguenze delle proprie azioni, proprio perché a loro mancano i mezzi.
Insomma: comprensione e aiuto, come sempre


Disoccupazione giovanile: ne parliamo?

 

Oggi l’edizione online del Corriere della sera, pubblica un dato allarmante per l’entità, ma che fotografa un fenomeno a cui ormai ci siamo abituati: il 31% dei ragazzi tra i 15 e 24 anni che non studia, non ha lavoro, non lo trova.

I nostri ragazzi crescono e vivono in una società che non crede nei giovani, che non investe loro e sono ormai certi che dovranno “tirare a campare” per chissà quanto tempo, che non avranno certezze sul lavoro e che uno su tre non troverà lavoro per molti anni.

Che impatto ha tutto questo sul loro modo di affrontare la vita, lo studio, la fede?
Pensiamo che questo non abbia un impatto?
Nella migliore delle ipotesi vediamo i ragazzi nei nostri gruppi giovani 3-4 ore a settimana, mentre per il resto del tempo sono immersi in questo mondo.

Chiaramente occorre insegnare loro che, come forse i loro genitori non hanno mai fatto, dovranno confidare sulla provvidenza divina, dovranno sapersi adattare, rinunciare, perché il benessere sembra proprio finito.

Ma è tutto qui?
Forse occorre riflettere sull’impatto che una società che tratta i giovani in questo modo, influenza anche il loro modo di vivere la fede, la chiesa, le relazioni. Il messaggio che viene comunicato loro è “tanto poi crescerai”, “sei giovane, vali poco, meglio io che sono più vecchio”, “i miei diritti acquisiti sono più importanti dei tuoi”, “non vali niente perché sei giovane”.

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Per riflettere sul mondo in cui crescono i nostri ragazzi (e noi viviamo)

 

Appena ho 18 anni mi rifaccio. Storie di figli, genitori e plastiche

In adolescenza uno dei passi di crescita da affrontare è il rapporto con il proprio corpo. Rapporto non facile, visti i modelli che i media propongono (spesso con l’aiuto del bisturi e photoshop)

A questo proposito segnaliamo un interessante libro che racconto le storie di ragazzi e ragazze che hanno scelto, prestissimo, la via del bisturi.

Un modo per riflettere anche sul ruolo, fondamentale, dei genitori

Patty 15 anni, ragioniera di Viterbo: ricostruzione dei piedi, 25.000 mila euro. Paola Barale ha i piedi perfetti, li ha così perché se li è fatti operare – come lei stessa ha più volte dichiarato – sette dita su dieci. Il padre di Patty adora i piedi e le scarpe nere a punta e la mamma di Patty si compra sempre un sacco di scarpe Sergio Rossi; il chirurgo le ha detto che come ha fatto con i piedi della Barale bisogna rompere le dita e ingessarle per riuscire a riaddrizzarle. Poi una vena varicosa da sistemare, un po’di liposuzione alla caviglia e anche – indispensabile per avere il piede perfetto – iniettare del collagene tra le dita. Patty è felice perché andranno insieme lei e sua mamma a farsi rifare i piedi. La madre ha fatto due conti con il padre e dice: ”Se la Patty studia e va bene a scuola perché non farle questo regalo?”. Ed eccole in viaggio per la clinica… Andrew 17 anni e mezzo, provincia di Pavia: mentoplastica, 47.000 euro. Il dolore è fortissimo e non lo immaginava così, dice che nessuno glielo ha mai detto; un mese a bocca chiusa e una serie di beveroni, antidolorifici e antibiotici ”frullati”, il cibo solido è vietato ma il risultato finale lo soddisfa… Domitilla 19 anni, liceo linguistico a Roma: protesi ai glutei e lipolifting, 7000 euro. Il sedere à la Jennifer Lopez è un’ossessione e con una foto per far capire bene al chirurgo come dovrà diventare il suo, di sedere, va incontro all’intervento. Continue reading


L’educazione ricevuta si vede in adolescenza

Da poco è stato pubblicato un interessante libro dal titolo "L'autorità perduta". Parla dell'educazione dei bambini.

Perché parlare di bambini su un blog pensato per chi ha a cuore gli adolescenti? Perché adolescenti si diventa e ciò che determina l'adolescente di oggi è l'educazione ricevuta dal bambino di ieri

Un libro un po' contro corrente, sicuramente utile

autoritaperduta

Paolo Crepet torna a occuparsi di educazione e di famiglia, stavolta con un taglio piú «arrabbiato» nei confronti della deriva accondiscendente e consumistica del rapporto genitori-figli.
Sono i padri e le madri a non voler piú crescere?

PREFAZIONE
Bambini maleducati, adolescenti senza regole, ragazzi ubriachi e indifferenti, giovani senza occupazione che, invece di prendere in mano la propria vita, vegetano senza studiare né lavorare. Genitori che si lamentano di una generazione arresa e senza passioni, che sembra aver perso anche la capacità di stupirsi.
Ma ad arrendersi per primi sono stati proprio i genitori, che con la loro accondiscendenza hanno sottratto ai figli l'essenziale, ossia il desiderio, salvaguardando un quotidiano quieto vivere privo di emozioni e ambizioni dove rimbomba soltanto l'elenco delle lamentele contro la società e la politica. Come se questo mondo non l'avessero creato proprio loro.


Un pamphlet severo ma anche pieno di speranza, con cui Crepet ribadisce tenacemente che educare significa soprattutto preparare le nuove generazioni alle difficili, ma anche meravigliose, sfide del futuro.
«La responsabilità di tale degrado educativo ricade indubbiamente sugli adulti che scelgono il ruolo piú facile, quello di mantenere i figli a vita, ma anche i giovani fanno la loro parte: accettano di essere pagati, rinunciano ai sogni per una manciata di euro o qualche metro quadro di appartamento.
Qualcuno ha proposto una sorta di terrificante patto faustiano: i genitori garantiscono ai figli denaro e un po' di libertà (rubando però loro il futuro) in cambio della firma di un "armistizio sociale"; i figli ottengono un beneficio economico in cambio della rinuncia alla libertà.
Per la prima volta nella storia non ci sarà confronto tra generazioni, ma pace: ciascuna delle parti otterrà ciò che vuole sottoscrivendo un dannato e miserabile accordo».

Un magazine per adolescenti credenti

Segnaliamo una bella iniziativa per i ragazzi delle nostre chiese (e non)

Si tratta di un magazine ben fatto, curato, di buona grafica e soprattutto contenuti sani e interessanti. Dice "le solite cose" ma non solo.

E' disponibile in versione cartacea, ma anche online.

Si tratta di un progetto unico in Italia e va la pena dargli un'occhiata.

http://emotionmagazine.it/


Il cuore del ministero con gli adolescenti – riflessioni

 

“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò riposo” (Matteo 11:28)

Quante volte ci siamo rifugiati in questa promessa, cercando e trovando il riposo promesso! Quante volte abbiamo usato questo passo per incoraggiare altri.

È interessante notare che qui Gesù non specifica il tipo di stanchezza o di oppressioni a cui fa riferimento. È evidente che il primo motivo di stanchezza e oppressione è certamente il peccato che ci separa da Dio, ma credo che non sia tutto qui.

C’è una particolare categoria di persone che, a mio modo di vedere, possono rientrare tra gli “stanchi e oppressi”: sono gli adolescenti. E non dico questo per la loro cronica stanchezza (solitamente situazionale), la reticenza con cui lasciano il letto. È vero che l’adolescenza è una fase di grande cambiamenti fisici che porta anche a stanchezza fisica, ma penso ad altro.

Come già detto l’adolescenza è un periodo di grandi trasformazioni fisiche e mentali, che portano i ragazzi a dover gestire un nuovo corpo, nuove sensazioni, nuove emozioni, spesso esserne pronti.

Quella che si chiama “perdita del corpo da bambino” è un forte trauma, specie in una società in cui l’industria del bello pone modelli (e modelle) il cui corpo è “perfetto”, ideali che molti vorrebbero raggiungere, senza sapere che spesso tra la realtà e le foto patinate c’è tanto lavoro di photoshop. Continue reading